Hai mai sentito dell'uomo che insegnò al suo culo a parlare? Tutto il suo addome si muoveva su e giù e scorreggiava parole.Non avevo mai sentito una cosa così, un suono denso, gorgogliante, stagnante, un suono che potevi odorare.Quest'uomo lavorava in un Luna Park, all'inizio si esibiva in un numero come ventriloquo; dopo un po il culo cominciò a parlare da solo.Lui entrava in scena senza prepararsi niente, il suo culo improvvisava, rispondeva alle sue battute tutte le volte.Poi gli si svilupparono dei piccoli uncini rasposi, simili a denti, e cominciò a mangiare.L'uomo pensò fosse una bella cosa e ci mise su un numero; ma il culo si mangiò i pantaloni, e cominciò a parlare per la strada gridando che voleva l'uguaglianza dei diritti. Si ubriacava anche e quando era sbronzo piagnucolava che nessuno gli voleva bene e che desiderava essere baciato come le altre bocche. Finì per parlare di continuo, giorno e notte.Potevi sentire l'uomo a isolati di distanza gidargli di stare zitto.Provò persino a prenderlo a pugni ed ad infilarvi grosse camdele ma..non servì ad un accidenti, anzi il culo gli disse -Alla fine sarai tu che starai zitto, non io, perchè..non abbiamo più bisogno di te da queste parti.Posso parlare, mangiare e cacare da solo. Dopodichè la mattina cominciò a svegliarsi con una gelatina trasparente, simile alla coda di un girino, che gli copriva la bocca.L'uomo tentava di strapparselo ma i brandelli gli rimanevano appiccicati alle mani, come pezzi di catrame infuocato; e crescevano!Col tempo la bocca si chiuse ermeticamente; anche la testa si sarebbe amputata spontaneamente se no fosse stato per gli occhi, capisci, se c'era qualcosa che il culo non poteva fare era vedere. Gli servivano gli occhi.Le connessioni nervose vennero bloccate e infiltrate e atrofizzate affinchè il cervello non potesse più dare ordini.Era prigioniero in un teschio, chiuso ermeticamente. Per un po si potè vedere la silenziosa disperata sofferenza del cervello, attraverso gli occhi.Alla fine il cervello dovette essere morto, perchè gli occhi si spensero.Non vi era in essi più sentimento che nell'occhio del granchio all'estremità del peduncolo.
ke delusione di film
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